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PESARO - Il comitato "Pesaro - No Gnl" si dichiara insoddisfatto delle risposte ricevute dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) in merito alle preoccupazioni sulla situazione ambientale della Fox Petroli di Pesaro, destinato a ospitare un impianto di liquefazione del gas naturale. "La risposta non entra nel merito delle domande poste: nessun chiarimento concreto, rimanda a una nota precedente datata 28 marzo 2025. Una formula evasiva, che lascia intatti i dubbi e le perplessità sollevati nell’appello del 9 maggio: nessuna risposta diretta sullo stato di contaminazione del sito, nessuna menzione di bonifica preventiva, nessun commento sui rischi sanitari per i lavoratori e i residenti che vivono a poco più di 100 metri dall’impianto", afferma il referente del comitato Roberto Malini.
Malini aggiunge che "la situazione è resa ancora più preoccupante dal fatto che il sito Fox Petroli è storicamente utilizzato per attività industriali pesanti, con probabile presenza di inquinanti nel sottosuolo e nei sedimenti. Tuttavia, nessuna procedura di caratterizzazione o bonifica risulta avviata prima dell’approvazione del progetto. Secondo i firmatari dell’esposto, ciò rappresenta una violazione del principio di precauzione, nonché una potenziale omissione di garanzie per la sicurezza pubblica".
"La risposta del Ministero", prosegue Malini, co-firmatario dell’esposto, "è burocratica, dilatoria e priva di contenuto reale. Non solo non fornisce risposte alle nostre domande, ma si appoggia a un documento che a sua volta non entra mai nel merito. È come una matrioska vuota. A distanza di mesi, il silenzio sulle bonifiche, sui rischi sanitari e sulla fragilità del sito è assordante".
Alla luce di quella che definiscono "opacità istituzionale", i cittadini e i comitati coinvolti chiedono:
Accesso completo agli atti depositati dal proponente e ai verbali della Commissione tecnica, che non sono presenti nella documentazione pubblicata nel sito del Mase.
Una nuova risposta puntuale da parte del Mase, con impegni chiari sul monitoraggio ambientale.
Il coinvolgimento diretto di Arpa Marche e Ispra per ispezioni sul campo.
Una segnalazione ufficiale alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sui Reati Ambientali, con allegata la documentazione già trasmessa.