Condividi:
ANCONA - L’imminente apertura stagionale per Pasqua si tinge di incertezza lungo la costa marchigiana a causa di una nuova normativa sui bagnini che sta mettendo in seria difficoltà le attività balneari. La disposizione, che impone la presenza di personale di salvataggio anche durante la bassa stagione, rischia di lasciare le spiagge deserte proprio nel periodo cruciale del primo assaggio turistico.
La stringente applicazione della norma sta generando forte preoccupazione tra gli operatori del settore. Senza la possibilità di impiegare bagnini, come previsto dalla nuova regolamentazione, le attività si vedono impossibilitate ad affittare lettini, aprire bar e, in generale, ad accogliere i primi visitatori della stagione. Il rischio concreto è che le spiagge rimangano vuote durante le festività pasquali, con un impatto economico significativo per l’intera filiera turistica.
Tuttavia, non tutto è perduto. Secondo quanto emerso dal video, la Regione e le autorità marittime sono al lavoro per trovare una soluzione. Si sta valutando l’emanazione di un’ordinanza che possa consentire l’apertura degli stabilimenti garantendo comunque la sicurezza, attraverso la presenza di un bagnino ogni 300 metri di costa.
La situazione attuale rappresenta un cambiamento significativo rispetto al passato. In precedenza, era prevista un’eccezione che permetteva lo svolgimento di determinate attività balneari anche in assenza di bagnini. Quest’anno, invece, la regola sembra essere più rigida: solo i ristoranti in possesso di specifica autorizzazione o le strutture che possono garantire la presenza di personale di salvataggio potranno operare.
Un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dalla carenza di bagnini disponibili in questo periodo dell’anno. Tradizionalmente, questo ruolo è spesso ricoperto da studenti che diventano disponibili dopo la conclusione delle attività scolastiche o universitarie. Questa mancanza di personale sta creando problemi diffusi lungo tutta la costa marchigiana, mettendo a dura prova la capacità degli stabilimenti di adeguarsi alla nuova normativa in tempo per Pasqua.
Le conseguenze di questa situazione potrebbero essere molteplici. Oltre al danno economico diretto per gli operatori, si teme una possibile concorrenza sleale con altre regioni italiane che potrebbero avere normative più flessibili. Inoltre, l’immagine offerta ai turisti di una Riviera con bar e ristoranti balneari chiusi proprio nel periodo pasquale potrebbe essere tutt’altro che positiva.
Proprio per scongiurare questo scenario, nel video viene lanciato un appello diretto al Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, affinché si faccia portavoce presso la capitaneria di porto per ottenere un’ordinanza che autorizzi la cosiddetta "elioterapia" – ovvero la possibilità di svolgere determinate attività senza l’obbligo immediato del bagnino – garantendo così una parziale operatività degli stabilimenti in attesa della piena disponibilità del personale di salvataggio. La speranza degli operatori è che si possa trovare un compromesso ragionevole per salvare la stagione pasquale e non compromettere l’attrattività turistica della Riviera Marchigiana.
Tag: