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PESARO – Grande partecipazione e un forte coinvolgimento civile hanno caratterizzato l’incontro "Salviamo Pesaro", che si è tenuto ieri pomeriggio, 30 maggio, presso l’Alexander Museum Palace Hotel. L’appuntamento, informale ma ricco di contenuti, ha riunito attivisti, tecnici, collaboratori e cittadini impegnati nella battaglia contro il progetto dell’impianto di liquefazione di metano (Gnl) previsto nella zona industriale della città.

Durante l’evento, ai partecipanti sono state consegnate copie numerate e firmate della stampa d’arte "La città da salvare", con inserto in oro zecchino. Un gesto simbolico di riconoscimento verso coloro che hanno sostenuto il ricorso giuridico al Presidente della Repubblica e le numerose azioni civiche a tutela del territorio.

Roberto Malini, co-presidente di EveryOne Group e referente del Comitato PESARO: NO GNL, ha dettagliato il percorso finora compiuto: dalla denuncia alla Procura della Repubblica al ricorso straordinario a cura dell’avvocato Andrea Filippini, dalla segnalazione ufficiale alla Commissione Europea alle richieste di indagini geologiche sull’area interessata, da oltre un secolo sede di attività petrolifere.

Lisetta Sperindei, in rappresentanza del Comitato, ha messo l’accento sull’indifferenza delle istituzioni, sollecitando una chiara presa di posizione dalla politica. Carlo Ialenti, con quarant’anni di esperienza nel settore dell’impiantistica e delle condutture per il GNL, ha denunciato le gravi carenze tecniche e documentali del progetto e la pericolosità intrinseca del sito. Ha inoltre mostrato una simulazione in intelligenza artificiale che illustra gli effetti potenziali di un incidente, descrivendoli da "gravi a catastrofici". Ialenti ha poi aggiunto: "Nel deserto questo impianto sarebbe sicuro. Qui è come mettere una bomba a Pesaro".

Il dibattito si è poi allargato alla questione del greenwashing: il GNL viene spesso presentato come una "fonte pulita", ma studi e inchieste internazionali smascherano una narrazione costruita su confronti fuorvianti e metriche ingannevoli. Il metano – componente principale del GNL – ha un impatto climalterante altissimo nel breve periodo e le infrastrutture connesse comportano gravi rischi sanitari e ambientali.

In un clima politico dominato dal silenzio, il GNL si trasforma in un "convitato di pietra" anche a Pesaro: i grandi partiti evitano accuratamente di citarlo, per paura di perdere consensi. Solo alcuni esponenti dell’area ambientalista hanno espresso caute riserve, ma la loro stessa coalizione tende a minimizzare o perfino a sostenere questi progetti.

Il messaggio emerso con forza dall’evento è inequivocabile: la società civile è presente, consapevole e pronta ad agire. La politica, al contrario, appare spesso timorosa, distante e, in tal senso, complice. Come è stato ricordato più volte durante la serata, in questi casi, il silenzio è una forma di assenso, e il prezzo lo pagano i cittadini.

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