Condividi:

URBINO – Dopo due anni di studi e ricerche e sette mesi di lavori di riqualificazione, lo Studiolo di Federico da Montefeltro a Palazzo Ducale di Urbino riapre al pubblico. L’ambiente, che include anche l’Appartamento del Duca, è stato inaugurato oggi con la presenza del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.

Il presidente Acquaroli ha potuto ammirare gli interventi, definiti "magistralmente e finemente eseguiti", durante la cerimonia ufficiale che si è tenuta nella sala del Trono.

"È con grande piacere ritrovarsi oggi all’inaugurazione dello Studiolo di Federico da Montefeltro, uno degli ambienti più rappresentativi e suggestivi del Palazzo Ducale di Urbino, scrigno prezioso di tanti tesori d’arte e di cultura, patrimonio della nostra regione e dell’umanità, di cui tutti andiamo fieri", ha dichiarato Acquaroli porgendo i saluti istituzionali della Regione Marche. "Esprimo apprezzamento per i lavori di riqualificazione condotti con perizia e bravura, frutto di attenti studi che restituiscono non soltanto alla nostra comunità regionale ma al mondo intero questo spazio di estrema bellezza".

Il presidente ha sottolineato come gli interventi realizzati rappresentino "il buon risultato che deriva dalla proficua collaborazione tra le istituzioni e gli enti preposti". Ha inoltre evidenziato come questa riapertura, con il suo intrinseco valore culturale, sia "un’importante occasione per far conoscere le Marche al di fuori dei confini regionali, oltre che un’opportunità di sviluppo e crescita per il turismo e l’economia".

Acquaroli ha concluso ribadendo che i dati confermano il buon andamento del settore turistico, con un +28% del turismo straniero negli ultimi anni, grazie anche all’attenzione per la destagionalizzazione. "Il turismo legato all’arte e alla cultura si pone lungo questa via rispondendo a questi obiettivi. La bellezza del nostro patrimonio artistico, unita a quella del paesaggio, al clima e all’ospitalità della nostra gente riescono a creare economia e a dare vitalità alle nostre aree interne. Siamo pertanto convinti che questo evento attirerà sempre nuovi visitatori nella nostra regione, generando un impatto positivo sull’economia locale e contribuendo a promuovere l’immagine delle Marche come destinazione culturale di eccellenza".

Tutti gli articoli